problemi coi capi

Evita le shallow task

By Aprile 26, 2019Giugno 18th, 2020No Comments

Come abbiamo visto nel primo post il mondo è pieno di pessimi consigli su come risolvere i problemi con i propri capi. Ecco invece i tre comportamenti che funzionano:

  • concentrati su quello che puoi cambiare tu invece di lamentarti
  • non sparlare del tuo capo con i colleghi
  • evita le shallow task

Abbiamo già visto brevemente nel primo post cosa significano ognuo dei tre comportamenti. Nel secondo post invece ci siamo concentrati sul contenuto e sul significato del primo comportamento: Concentrati su quello che puoi cambiare tu invece di lamentarti.

Nel terzo post invece ho spiegato cosa intendo quando dico “non sparlare del tuo capo coi colleghi”. Ora siamo arrivati all’ultimo consiglio: evita le shallow task. Vediamo se riesco a chiarire cosa intendo con questo termine e perchè è così importante questo comportamento.

evita le shallow task

Veniamo all’ultimo comportamento. Questo sta proprio dritto dritto dentro la tua sfera di influenza. Avrei potuto anche denominarlo “dedicati al deep work” o “renditi indispensabile”, ma questo titolo mi è sembrato il meno fuorviante.
Qui stiamo parlando di dedicare il maggior numero di risorse possibili, in termini di tempo ed energia, allo svolgimento di attività di importanza sostanziale e difficilmente replicabili. Queste attività sono quelle che Cal Newport definisce deep work. Sono le attività che richiedono di applicare le proprie conoscenze a fondo, di acquisirne delle altre e che generano nuovo valore. Sono quel genere di attività che ti rendono distinguibile e difficilmente sostituibile. Per intenderci, queste sono le attività che sul medio periodo ti fanno avere una promozione o sviluppano quelle competenze che ti rendono più appetibile sul mercato del lavoro.
In questo senso si oppongono alle shallow task e cioè quelle attività ripetitive, a scarso valore aggiunto che sono facilmente replicabili.
Facciamo una prova: secondo voi fare fotocopie in che gruppo rientra? Lo so, troppo facile, era un esempio scolastico. Ora proviamo a rendere le cose più difficili: passare un’ora a leggere e scrivere mail è deep o shallow?
Ebbene sì, è shallow, non crea e non distrugge nulla, solo sposti informazioni da un punto all’altro della tua rete di contanti. Nulla nasce nulla muore ma tutto si trasforma…
Ora ti chiederai: che c’entrano queste attività con il rapporto che hai col capo? È semplice: se riuscirai ad ottenere e svolgere questo genere di attività il tuo contributo all’attività dell’ufficio diventerà sostanziale, potremmo dire perfino indispensabile. Sarai quindi una risorsa utile per il tuo capo ufficio, e questo determinerà un miglioramento nel vostro rapporto. Ma non finisce qui: se diventerai un “deep worker” di nuovo la tua occupabilità aumenterà, dentro o fuori dalla tua azienda. Quindi potrai sempre cercarti un altro capo. Come arriva a dire lo stesso Newport, la società moderna vive una grande contraddizione: da una parte incentiva a vivere una vita di shallow work ( social newtork, instant messaging etc.) dall’altra premia le persone in grado di realizzare del deep work, e cioè scendere in verticale nei problemi e trovarne le soluzioni fornendo un contributo rilevante alla società.
So a cosa stai pensando: mica sono io a decidere le mie attività, non hai capito che ho un capo impossibile? Con questo torniamo al primo punto: lavorando in maniera proattiva all’interno della tua sfera d’influenza troverai il modo per comprimere al massimo le tue shallow task e liberare tempo per lavoro a maggior valore aggiunto. Ponendoti come obiettivo la compressione del tempo dedicato alle shallow task ti troverai ad adottare un modo nuovo di programmare e gestire il tuo tempo, per esempio cercando di riservarti lunghi blocchi di tempo di lavoro ininterrotto nei quali evitare di navigare sui social e controllare le mail.
Lo so che non è facile, l’ho sperimentato per primo. Ma per primo ho sperimentato anche i concreti benefici che questo approccio comporta. Leggi altri consigli su come organizzare il tuo tempo nel post dedicato allo smart working.

Conclusioni

Come vedi questo comportamento non è qualcosa di superficiale.  A differenza dei suggerimenti dei quali parlavo nel primo post qui non si tratta di semplici espedienti. Volendo ricorrere alla materia militare, questa non è tattica, è strategia. Sicuramente la sua applicazione richiede quindi un impegno molto maggiore, ma soprattutto richiede di rivedere alcune concezioni e abitudini consolidate.
Sono certo però che hai già intravisto i benefici che l’esercizio di questi comportamenti comporterebbero. L’esperienza mia e di molti altri permette di concludere che questi comportamenti sono alla base di relazioni sane con il proprio capo.

fai un breve esperimento

E quindi? E quindi ti suggerisco un esperimento: prova ad applicare questo comportamento per 30 giorni, un mese. Se qualcuno te lo chiede spiega pure perché lo stai facendo, e nel caso non funzioni dai pure la colpa a me. Se ci proverai seriamente in 30 giorni potrai già vedere i semi della nuova pianta germogliare e sono certo che vorrai continuare ad annaffiarla anche nei giorni successivi.
Una nota finale: e se nonostante questi comportamenti il rapporto con il tuo capo non dovesse cambiare? anzitutto tu avrai imparato a non lasciare che il suo comportamento influenzi il tuo stato d’animo e poi, applicando soprattutto il primo e il terzo comportamento, avrai migliorato il tuo status professionale e accresciuto la tua occupabilità, fuori o dentro la tua azienda. Insomma, comunque vada sarà un successo.


    Andrea Cirillo

    Andrea Cirillo

    Senior Audit Quantitative Analyst in Intesa Sanpaolo, Andrea ha coltivato fin dagli studi universitari l’interesse per i temi del comportamento organizzativo. In seguito ha ottenuto una certificazione internazionale in consulenza manageriale e controllo interno presso l’International Institute of Internal Audit e la specializzazione in Organizational behaviour presso la Macquarie University.

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